For colored only
“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l'occasione per comprendere.”
PABLO PICASSO
“For colored only” è definibile come un marchio, ricordando come in passato il marchio stesso è stato utilizzato, talvolta impresso a fuoco sulla pelle come segno indelebile di inferiorità penetrato nell’anima, per identificare un essere umano facente parte di un genere determinato, come nel caso della gente di colore, degli individui di religione diversa, delle persone di differente preferenza sessuale rispetto a quella eterosessuale, di coloro i quali pensano ed esprimono le loro idee in modo diverso da quello convenzionale: in generale per le persone che si “esprimono diversamente”.

Queste persone, poeticamente, vedono il mondo a colori, vedono il mondo inteso come un luogo abitato da miriadi di sfaccettature dipinte di infinite varianti di colore. Le persone che fanno parte di questo mondo osservano quotidianamente la realtà da tantissimi punti di vista…
La sua grande opera pubblica non serve solo a mostrare all'Europa intera la sua maestosità, ma è un modo per ridurre l'antica feudalità a "nobiltà di corte", obbligandola a fare da brillante comparsa a Versailles, mentre nelle province il potere passa nelle mani dell'intendente regio.
Cenni storici
La segregazione razziale negli Stati Uniti d'America, come termine storico generale, comprende la segregazione o l'"ipersegregazione" di strutture, servizi ed opportunità come l'alloggio, le cure mediche, l'istruzione, l'occupazione e i trasporti secondo orientamenti allineati all'ideologia del razzismo. L'espressione si riferisce più spesso, ai giorni nostri, alla separazione legalmente o socialmente imposta degli afroamericani dagli altri gruppi etnici, ma si applica anche alla discriminazione generale contro le persone di colore da parte delle comunità bianche.
Il termine si riferisce alla separazione fisica e alla fornitura di strutture secondo il cosiddetto principio di "separati ma uguali" il quale però, nella realtà dei fatti, risultò essere assai raramente "uguale"; nonché ad altre forme di discriminazione razziale come la separazione netta dei ruoli all'interno di un'istituzione.
La storia LGBT si riferisce alla storia delle culture gay, lesbiche, bisessuali e transgender in varie parti del mondo, a partire dalla prima testimonianza di tali orientamenti sessuali e identità di genere all'interno delle civiltà antiche.
Infatti si rilevano casi di amore tra persone dello stesso sesso all'interno di quasi tutte le civiltà antiche. Inoltre, i Transgender e tutti i rappresentanti del cosiddetto "terzo genere" sono stati anch'essi registrati nella pressoché totale varietà delle culture attraverso la storia documentata dell'umanità.
I primi documenti riguardanti relazioni tra persone dello stesso sesso provengono dall'antica Grecia. Tali rapporti non sostituivano in nessun modo il matrimonio tra uomo e donna, ma si verificavano prima e accanto ad esso.
Nell'antica Roma il giovane corpo maschile è rimasto al centro dell'attenzione sessuale dell'uomo adulto, ma i rapporti che si sviluppavano erano tra anziani uomini liberi e schiavi o giovani liberti che avevano preso il ruolo ricettivo nel rapporto sessuale. Tutti i primi imperatori romani della dinastia giulio-claudia, ad eccezione di Claudio, presero amanti maschi.
Con la transizione da paganesimo a cristianesimo, nel tardo impero romano fu la condanna cristiana a rendere l'omosessualità un reato, cioè uno stuprum (abuso); tuttavia la terminologia usata per giustificare la condanna non è cristiana, ma è ripresa dalla filosofia greca e non dalla teologica ebraica.
Precedentemente al Terzo Reich, Berlino era considerata una città liberale, con molti bar gay, nightclub e cabaret. Esistevano anche molti bar per travestiti dove turisti eterosessuali e gay erano spettatori delle messe in scena e interpretazioni delle drag queen. Adolf Hitler condannò una tale degenerazione culturale, assieme alla prostituzione e alla sifilide, assumendo anche come responsabili di tali fenomeni gli ebrei.
Berlino possedeva anche i più attivi movimenti LGBT al mondo d'allora.
Durante il Nazismo in Germania, i rapporti omosessuali, considerati «sterili» ed «egoistici» vennero visti come un tradimento alle politiche demografiche di potenziamento del popolo non essendo gli omosessuali in grado di riprodursi e per questo motivo da 10.000 a 30.000 omosessuali tedeschi vennero internati nei campi di concentramento.
Con l'avvento della psicoanalisi all'inizio del XX secolo vi fu un primo timido cambiamento nella percezione dell'omosessualità in una parte delle società occidentali, il che ha smesso di vedere gli omosessuali come viziosi peccatori o criminali per introdurli però nell'ambito della malattia mentale; così che, lungi dall'essere un passo avanti è stato invece un peggioramento, dal momento che non si aveva più solo a che fare con fanatici religiosi e oppressori politici, ma anche con gli psichiatri e le loro svariate teorie in proposito.
Il 17 maggio 1990 rappresenta una data miliare della storia LGBT, in quanto l'Organizzazione mondiale della sanità ha rimosso l'omosessualità dalla classificazione statistica internazionale delle malattie
Tra la fine del XX secolo e l'inizio del ventunesimo, in molti paesi è nata l'esigenza di creare leggi riguardo all'unione delle coppie dello stesso sesso. Il riconoscimento legale di un'unione coniugale apre una vasta gamma di diritti e doveri, compresa la previdenza sociale, le tasse e il diritto di eredità. Il riconoscimento legale limitato alle coppie di sesso opposto esclude le coppie dello stesso sesso dall'avere accesso legale a questi benefici, mentre le coppie non sposate del sesso opposto, prive di altri impedimenti legali, hanno la possibilità di sposarsi secondo un matrimonio civile e di accedere così a questi diritti.